La Toscana è la patria del Chianti e di recente anche di SuperTuscan robusti e moderni, per lo più i blend bordolesi di Bolgheri sulla costa. I vini del Chianti si sono resi protagonisti di una trasformazione da vini da tavola leggeri, di elevata acidità grazie all’aggiunta di vini bianchi ma di breve conservazione, in vini più corposi, aromatici e tannici, per effetto di tempi di macerazione prolungati. Il bianco ormai non viene più servito nel Chianti e il tipico fiasco, l’emblematico recipiente di forma ovale rivestito di rafia, si utilizza ormai solo di rado. Le versioni più moderne sono il Sangiovese monovitigno o tagli con Cabernet Sauvignon e altri vitigni, poi maturati in barrique.
Con circa 63.000 ettari di vigneti, la Toscana non è solo una delle regioni vinicole più famose, ma anche una delle più grandi d’Italia. Offre una straordinaria varietà di vini – dai bianchi secchi ai rossi pieni e robusti. I vitigni più coltivati sono il Sangiovese e il Trebbiano, con il Sangiovese che rappresenta la base di molti dei vini toscani più celebri.
Il cuore del Chianti Classico si estende nella zona collinare tra Firenze e Siena. Altre note denominazioni sono Montepulciano (Vino nobile con uve Sangiovese) e Montalcino (Brunello, una varietà di Sangiovese). Anche se la Toscana è conosciuta soprattutto per i suoi vini rossi, il Trebbiano svolge un ruolo centrale come principale vitigno a bacca bianca. La gamma è completata da vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon e il Merlot, impiegati in particolare nei Supertuscan.